«Il confronto con il lusso è il più interessante, perché devi essere pronto a rimettere in discussione tutto, e una cosa che andava bene sei mesi dopo può non funzionare più»

«Il confronto con il lusso è il più interessante, perché devi essere pronto a rimettere in discussione tutto, e una cosa che andava bene sei mesi dopo può non funzionare più», racconta l'architetto Marco Costanzi. Nel suo portfolio ci sono progetti per Sergio Rossi, Casadei, Philippe Model, ma anche per Fendi, di cui ha curato la trasformazione del Palazzo della Civiltà Romana all'Eur di Roma in headquarter. «Più che l'acquisto oggi conta l'esperienza. Inoltre, dobbiamo pensare a spazi capaci di suscitare emozioni sempre diverse, tenendo conto di fattori chiave: innanzitutto, che ai clienti di oggi si aggiungeranno quelli di domani, dunque i Millennials e la Generazione Z, che hanno un approccio più tecnologico; in questo contesto, poi, il quadro cambia se si tratta di mercati asiatici o europei, con attitudini all'uso del digitale diverse. In questo caso, i brand devono scegliere se limitarsi a seguirli o provare ad anticiparli. La seconda via è quella scelta da Prada con gli Epicentri progettati da Koolhaas, spazi di esperienza prima che di vendita, a partire da quello aperto nel 2001 a New York, che anticipò molti temi oggi comuni».

C. Beghelli, Il Sole 24 Ore